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La carica dei fuori sede

Argomento: Cronaca locale

Creato da Mauro Fontana il 07/28/2009 alle 12.19


il mattino di Padova — 25 luglio 2009   pagina 11   sezione: REGIONE

   VENEZIA. Sono 71 le scuole del Veneto, che, a partire dal prossimo primo settembre, potrebbero essere guidate, dopo l’esaurimento della graduatoria del Veneto, da nuovi presidi attinti dalle graduatorie delle regioni meridionali. Tra questi i posti «a rischio «sono 24 in provincia di Vicenza, 12 in provincia di Padova, 9 in quella di Venezia e 3 nella Marca Trevigiana. Le presidenze padovane, che potrebbero essere guidate da presidi meridionali, sono: Istituto Comprensivo di Casale di Scodosia, Saonara, Stanghella, San Giorgio delle Pertiche, San Pietro in Gu, Loreggia; Foscolo di Carmignano di Brenta; IIS Rolando da Piazzola sul Brenta; ITCG Atestino, di Este; Istituto Newton, di Camposampiero: Istituto Meucci, di Cittadella, Jacopo da Montagnana. Le 9 veneziane: Spinea I Circolo; Mira I Circolo; Ic di Noventa di Piave, Quarto d’Altino, Maerne di Martelago, Ic Goldoni di Martellago; Scuola Media Galilei di Fossò e Pascoli, di Noale. I 3 istituti trevigiani: Scuole Medie Coletti di Treviso e di Valdobbiadene e l’Ic di Sarmede. Oggi circa il 30% dei presidi e direttori delle scuole pubbliche del Veneto sono originari del sud.  Naturalmente i sindacati di categoria sono assolutamente contrari, con i dovuto distinguo, alla decisione del consiglio provinciale di Vicenza. «È fondamentale affermare che siamo davanti ad una scelta di puro razzismo» sottolinea il segretario regionale della Cisl-Scuola, Nereo Marcon, padovano di Carmignano. Più articolata la posizione di Totò Mazza, un siciliano da 20 anni a Padova. «I concorsi per dirigenti scolastici erano stati banditi a livello nazionale, ma il loro svolgimento avveniva su base regionale ed ogni Regione conosceva già il numero di Dirigenti da immettere in ruolo. Le graduatorie degli idonei potevano contenere una maggiorazione del 10% rispetto ai posti assegnati. Non sono certo io a sostenere la regionalizzazione dei concorsi perché, nei fatti, questa esiste già. La polemica è sterile e non aiuta a capire il vero problema: il meccanismo è già stato avviato con il concorso del 2004. Il concorso era aperto a tutti i soggetti provenienti da ogni area del Paese. La selezione è stata rigorosa ed ha premiato la preparazione e le competenze dei soggetti a prescindere dal luogo di nascita. Assumere per provenienza avrebbe connotazioni razziste. Invece, la nostra regione ha rispettato i vincoli ed ha esaurito la graduatoria regionale degli idonei. È stata lo stesso ministro Gelmini a volere l’interregionalità delle nomine». (Felice Paduano)





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